Merenda: ecco perché non bisogna saltarla
09.01.2019

La merenda ha un ruolo fondamentale nell’alimentazione di tutti i giorni e non va quindi sottovalutata: ecco i motivi per cui non bisogna saltarla

I vantaggi per tutti –  La ricerca scientifica ci dice che i pasti consigliati sono cinque: i tre tradizionali (colazione, pranzo e cena) intervallati da due piccole merende. Gli studi indicano infatti che pasti piccoli e frequenti, rispetto a pochi e abbondanti, stimolano la termogenesi – inducendo un maggior consumo energetico da parte dell’organismo a parità di calorie assunte – abbassano il colesterolo e migliorano la tolleranza al glucosio. Come conferma il nutrizionista, epidemiologo e vicepresidente della Società italiana di Nutrizione Umana Amleto D’Amicis “il consumo di piccoli pasti, commisurati all’esigenza di energia di ciascuno, può contribuire a regolarizzare l’assunzione complessiva di calorie dell’intera giornata”.

Per i più piccoli – Un’attenzione particolare deve essere posta ai più giovani, il cui organismo in crescita ha bisogno di un rifornimento energetico più articolato. Fare due piccole merende – a metà mattina e a metà pomeriggio – significa arrivare meno “affamati” a pranzo e cena, consentendo dunque un maggiore controllo di quanto si mangia. Un escamotage consigliato alle mamme più apprensive che si affidano ai consigli del dietologo o del nutrizionista in modo informale e preventivo.

Le merendine – “Se inserite in modo ragionevole nell’alimentazione complessiva della giornata le merendine, intese come prodotti da forno monodose – spiega Claudio Maffeis, professore ordinario di Pediatria presso l’Università di Verona e presidente del Comitato scientifico del Master in Management del diabete e delle turbe metaboliche correlate in età evolutiva – non costituiscono alcun problema. L’importante è che il bambino abbia un’alimentazione equilibrata e varia che rispetti anche i suoi gusti e che lo gratifichi. Dal punto di vista calorico, una merendina costituisce un’alternativa razionale a una porzione di pizza o ad un piccolo panino imbottito per lo spuntino del mattino e del pomeriggio”.

I numeri – Con due merende in aggiunta ai tre pasti principali le calorie vengono così percentualmente ripartite durante l’intera giornata: il 20% a colazione, il 30% a pranzo, il 30% a cena e il 10% per ciascuna merenda.