Che cosa significa “termine di conservazione”?
12.11.2014

Impariamo a leggere l’etichetta, preziosa fonte di informazione anche per i prodotti della merenda

Scadenza o termine di conservazione? – L’etichetta è un prezioso strumento per compiere scelte informate e consapevoli, vale per qualsiasi alimento e ovviamente anche per i prodotti da forno confezionati. Ma cosa dice l’etichetta rispetto alla deperibilità del prodotto? Che differenza può fare un avverbio, come nella ricorrente dicitura “ da consumarsi preferibilmente”? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Come sappiamo esistono in commercio prodotti alimentari facilmente deperibili, cioè con una durata di conservazione limitata (inferiore a 3 mesi), ed altri non facilmente deperibili,  con una durata di conservazione anche molto più lunga. Per questi due differenti casi la legge ha previsto due diverse dizioni, rispettivamente: “da consumarsi entro il… “(data di scadenza) e “da consumarsi preferibilmente entro il ……”. Per il secondo caso si parla appunto di  termine minimo di conservazione.

Cosa significa concretamente? In sintesi si può affermare che la data di scadenza è più perentoria, rappresenta cioè la durata massima di conservazione,e si applica a prodotti deperibili quali,ad esempio, il latte pastorizzato e lo yogurt, budini e pasta fresca ripiena. Il termine minimo di conservazione invece indica invece la data entro la quale è possibile gustare il prodotto al meglio delle sue caratteristiche qualitative (organolettiche, nutrizionali ecc). Tuttavia è bene fare attenzione perché una maggiore flessibilità  non equivale affatto a dire che il prodotto non possa essere consumato senza pericolo per la salute dopo quella data. È buona norma dunque attenersi alle informazioni che troviamo in etichetta per poter gustare un prodotto confezionato al meglio delle sue proprietà organolettiche e di gusto!

Per saperne di più sulle informazioni in etichetta delle merendine qui maggiori dettagli