Fiabe di Natale a merenda
20.12.2017

Dalla leggenda di Babbo Natale alla Piccola Fiammiferaia, ecco le favole più belle da raccontare ai bambini nei giorni di festa per accompagnare la merenda con un po’ di magia.

La favola di Babbo Natale – Molto, molto tempo fa Babbo Natale decise di trasferirsi in Lapponia alle sue renne e ai suoi elfi. Era un luogo pieno di pace, di alberi, silenzio e animali. Non c’erano auto, autobus, traffico e rumori ed è inverno tutto l’anno. L’indirizzo esatto della casa di Babbo Natale è un segreto. Nessuno lo conosce. Anche se sappiamo che vive sulla montagna Korvatunturi, nessuno è mai stato capace di trovare la sua casa tra la neve.
Le sue giornate sono molto frenetiche: lui e i suoi elfi devono prendersi cura delle renne e ogni tanto, con la sua slitta, si sposta nel Circolo Polare Artico dove c’è il suo ufficio, nel Villaggio di Babbo Natale. Ma soprattutto è molto impegnato a leggere tutte le migliaia e migliaia di letterine a lui indirizzate che gli arrivano da ogni parte del mondo e a realizzare milioni di doni da portare ai bambini nella notte del 24 dicembre.
Secondo la leggenda Babbo Natale ha la capacità di sapere se i bambini, in ogni parte del mondo, stanno facendo i cattivi o si stanno comportando bene.

 La leggenda delle Palle di Natale – A Betlemme c’era un artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un dono per il Bambino Gesù così andò da Gesù e fece ciò che sapeva fare meglio: il giocoliere. Gesù si mise a ridere vedendo le palle del giocoliere che volteggiavano nell’aria. Questo è il perché ogni anno sull’albero appendiamo le palle colorate, per ricordarci delle risate di Gesù Bambino.

 La piccola fiammiferaia – Un grande classico che non può mancare nei racconti di Natale.

Era Natale e faceva molto freddo. Una bambina povera camminava a piedi nudi per le strade della città. La mamma le aveva dato un paio di pantofole, ma erano troppo grandi e la povera piccola le aveva perdute attraversando la strada.
Un bambino per la strada le aveva rubato una delle pantofole perdute per fare una culla per la bambola della sorella.
La piccola portava nel suo vecchio grembiule una gran quantità di fiammiferi che doveva vendere.
Sfortunatamente c’era in giro poca gente: infatti quasi tutti erano a casa impegnati nei preparativi della festa e la poverina non aveva guadagnato neanche un soldo.
Tremante di freddo e spossata, la bambina si sedette nella neve: non osava tornare a casa, poiché sapeva che il padre l’avrebbe picchiata vedendola tornare con tutti i fiammiferi e senza la più piccola moneta. La piccola aveva le mani gelate e per trovare un po’ di calore, accese un fiammifero.
Una fiammella si accese e nella dolce luce alla bambina parve di essere seduta davanti a una grande stufa! Le mani e i piedi cominciavano a riscaldarsi, ma la fiamma durò poco e la stufa scomparve.
La piccola sfregò il secondo fiammifero e, attraverso il muro di una casa, vide una tavola riccamente preparata.
In un piatto fumava un’oca arrosto…. All’improvviso, il piatto con l’oca si mise a volare sopra la tavola e la bambina stupefatta, pensò che l’attendeva un delizioso pranzetto.
Anche questa volta, il fiammifero si spense e non restò che il muro bianco e freddo.
La povera piccola accese un terzo fiammifero e all’istante si trovò seduta sotto un magnifico albero di Natale.
Mille candeline brillavano e immagini variopinte danzavano attorno all’abete. Quando la piccola alzò le mani il fiammifero si spense.

Tutte le candele cominciarono a salire in alto verso il cielo e la piccola fiammiferaia si accorse che non erano che stelle. Una di loro tracciò una scia luminosa nel cielo: era una stella cadente.
La bambina pensò alla nonna che le parlava delle stelle.
Quando la bambina sfregò un altro fiammifero sul muro, apparve una grande luce. In quel momento la piccola vide la nonna tanto dolce e gentile che le sorrideva: “Nonna!”, esclamò la bambina, “portami con te! Quando il fiammifero si spegnerà, so che non sarai più là. Anche tu sparirai come la stufa, l’oca arrosto e l’albero di Natale!”.

E per far restare l’immagine della nonna, sfregò uno dopo l’altro i fiammiferi.
Mai come in quel momento la nonna era stata così bella.
La vecchina prese la nipotina in braccio e tutte e due, trasportate da una grande luce, volarono in alto, così in alto dove non c’era fame, freddo né paura.
Erano con Dio.

 

Fonti Donnaclik