Merendine e conservanti: cosa sapere davvero

25.06.2025

Spesso, quando si parla di conservanti, si crea ancora molta confusione: molti consumatori non conoscono realmente cosa siano, perché vengano utilizzati e se possano rappresentare un rischio per la salute. In questo articolo, faremo chiarezza sul ruolo dei conservanti nelle merendine, superando falsi miti e convinzioni sbagliate.

Conservanti: cosa sono e a cosa servono

I conservanti sono additivi alimentari che servono a mantenere gli alimenti sicuri, buoni e stabili più a lungo. Agiscono contro il deterioramento, proteggendo i prodotti da batteri, muffe, lieviti e altri microrganismi potenzialmente dannosi. In alcuni casi, evitano anche l’ossidazione che comprometterebbe il colore o il gusto. In definitiva, i conservanti proteggono la qualità di cibo e bevande, riducono i costi degli alimenti, ne aumentano la convenienza, prolungano la loro durata di conservazione e riducono gli sprechi alimentari.

Dove si trovano più spesso

I conservanti sono ampiamente utilizzati in molti prodotti che consumiamo ogni giorno. A seconda della loro funzione, si distinguono in due categorie principali.

Conservanti antimicrobici

Impediscono la proliferazione di batteri e microrganismi nocivi. Tra i più comuni troviamo:

  • Solfiti (E220–E228), impiegati in vino, frutta secca, verdure in salamoia
  • Acido sorbico (E200), utilizzato in marmellate, formaggi e preparazioni a base di patate
  • Acido benzoico e suoi sali (E210–E213), presenti in sottaceti, condimenti e gelatine a basso contenuto zuccherino.

Conservanti Antiossidanti

Sono impiegati soprattutto in alimenti vegetali poco lavorati, come insalate pronte, frutta fresca tagliata e succhi, dove l’imbrunimento rappresenta un problema frequente. In questi casi, sostanze come l’acido ascorbico (E300) e l’acido citrico (E330) aiutano a preservare l’aspetto del prodotto, bloccando l’azione di un enzima che, a contatto con l’ossigeno, produce pigmenti scuri.

Cosa dice la scienza e la Legislazione Europea

L’utilizzo e la valutazione dei conservanti negli alimenti sono soggetti a controlli rigorosi sia a livello europeo che internazionale. Nonostante permangano molte preoccupazioni riguardo ai possibili effetti nocivi di alcuni additivi, studi approfonditi hanno dimostrato che queste paure si basano principalmente su fraintendimenti, più che su evidenze scientifiche concrete.

I casi documentati di reazioni allergiche sono infatti molto rari. Grazie a una normativa europea severa che regola la sicurezza degli additivi, i conservanti sono considerati sicuri per la maggior parte dei consumatori.  Inoltre, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno introdotto un sistema di etichettatura chiaro e dettagliato, che obbliga a indicare sulla confezione il nome o il codice E di ogni additivo, così da agevolare scelte più consapevoli e trasparenti da parte di chi acquista.